COSA FARSENE DI DELEUZE
INTRODUZIONE A CRISTALLO-DELEUZE
Cristina Zaltieri
In prossimità del centenario della nascita di Deleuze che cadrà il 18 gennaio del 2025, questo numero 17 della rivista dedica la Questione Filosofica al «Cristallo-Deleuze» con l’obiettivo di esplorare alcune delle innumerevoli facce di questo poliedrico protagonista del pensiero del secolo scorso. Se si volesse condensare in un motto l’intero percorso di Deleuze, tale motto potrebbe essere «liberare le differenze», compito eminentemente politico, già riconoscibile sottotraccia nei testi precedenti il suo manifesto filosofico Differenza e ripetizione (1968) e che rimane inalterato fino all’ultimo scritto L’immanenza, una vita… (1995). Ma è possibile liberare le differenze senza un lavoro di ἄσκησις, senza che vi sia nel contempo una conversione profonda di chi pensa, senza, dunque, che avvenga una modificazione antropopoietica? In verità la liberazione delle differenze in Deleuze esige un dressage del pensiero in vista di un potenziamento della vita, in vista di un’apertura a nuove possibilità di vita. Sono tanti i personaggi concettuali deleuziani che incarnano tale ἄσκησις, in Differenza e ripetizione sono il pensatore-cometa, l’idiota, l’apprendista, il pensatore dionisiaco; nelle opere successive altre saranno le sue metamorfosi: il veggente, il bambino, lo schizo, il corpo senz’organi, le teste cercanti… L’ἄσκησις di Deleuze in primo luogo concerne il pensiero, riguardando il suo rapporto, obliato, misconosciuto, ma per il filosofo essenziale, con il fuori.