DUE INTERVENTI RADIOFONICI DI GILLES DELEUZE DEDICATI A SPINOZA
Gilles Deleuze
Mi chiedo in effetti se non vi siano in Spinoza certe tesi particolari che partecipano di una tradizione atea. La prima sarebbe questa: l’antimoralismo di Spinoza. Il fatto è che il Dio di Spinoza non agisce né come un giudice né come un principe o un sovrano, e ciò significa che le leggi divine non sono mai delle leggi morali. La nozione di legge morale divina a Spinoza sembra il colmo dell’assurdità. Il Dio di Spinoza è quindi un Dio al di là del bene e del male. L’etica, la nozione stessa di etica, in Spinoza non coincide mai con una morale. L’etica fa riferimento a concetti come buono e cattivo, non a concetti come bene e male. Facciamo un esempio. Tutti i filosofi del XVII secolo fanno riferimento a un vecchio assioma secondo cui la realtà equivale alla perfezione. Ma mentre la maggior parte dei filosofi del XVII secolo interpreta questo assioma come se volesse dire che tutto ciò che esiste è bene (o è determinato dal bene), Spinoza lo interpreta in maniera completamente diversa. Egli lo interpreta come se bene e male non fossero che delle maniere di pensare troppo umane e inadeguate, sia il bene che il male.