DAL CORPO OGGETTO ALLA MENTE INCARNATA

Francesca Brencio

Quando nel 1991 Francisco Varela, Eleanor Rosch e Evan Thompson pubblicarono The Embodied Mind. Cognitive Science and Human Experience forse non prevedevano fino a che punto gli effetti che quel lavoro pionieristico avrebbero impattato il mondo della filosofia e quello delle neuroscienze. L’introduzione dell’approccio enattivo, cioè di quella teoria secondo la quale la cognizione sorge da un’interazione dinamica tra un organismo autonomo che agisce e il suo ambiente, avrebbe mutato il corso della comprensione del vivente e avrebbe contribuito ad arricchire la tradizione fenomenologica di temi e spunti che ancora oggi attraversano il dibattito internazionale. In quel volume, per la prima volta, si proponeva l’idea di una relazione circolare tra l’esperienza umana e le scienze della mente. Piuttosto che isolare la nostra esperienza vissuta in schemi interni, quali retaggio di una rappresentazione internalistica della mente, gli autori proponevano di considerarla come un elemento in
continua trasformazione, che plasma e viene plasmata a sua volta dall’ambiente circostante.

Dal corpo oggetto alla mente incarnata
Share This

Condividi

Condividi questo articolo!