GABRIELE SCARAMUZZA

PER UN’ESTETICA DEL BRUTTO

Manuele Bellini

Nel suo saggio Sul decimo anniversario della morte di Kafka (1934), Benjamin restituisce dello scrittore praghese quella che può concepirsi come un’immagine dialettica, cui Gabriele Scaramuzza dedica un commento circostanziato in Kafka a Milano – sottotitolo: Le città, la testimonianza, la legge – dove, in prima istanza, precisa il senso delle antinomie che, sul piano filosofico, la connotano: non si ha, infatti, «qui a che fare con opposizioni frontali e nette separazioni, ma piuttosto con un complesso intrecciarsi di termini e di problematiche. Intreccio d’altro canto che neppure è coincidenza, né irenico mediarsi: irriducibili l’uno all’altro, e pur inseparabili, i concetti convivono qui in uno spazio di aperte tensioni».

Gabriele Scaramuzza. Per un’estetica del brutto
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