IL MANIFESTO DELLA RIVISTA
InCircolo. Rivista di filosofia e culture è portavoce di una comunità di studio e di ricerca che si confronta – senza preclusioni né settarismi di “scuola” – con i problemi che la filosofia è oggi chiamata ad affrontare, muovendosi in tensione con il mondo nel quale essa si esercita. Una comunità e una rivista volte ad indagare nuovi linguaggi e linee di ricerca, senza negare a priori radici e tradizioni, ma cercando di riattivarne i sensi obliati o inespressi capaci di rispondere alle proprie domande di senso.
La rivista si concentra su quella che si potrebbe definire filosofia contemporanea, ma in un duplice senso. Una filosofia è contemporanea in quanto si produce in un determinato momento della storia, ma anche in quanto è nel tempo presente di quella storia. Se la prima notazione è ovvia, lo è meno la seconda. Ci sono testi filosofici di altre epoche più incisivi e rilevanti per il mondo attuale di altri appartenenti agli ultimi decenni. La contemporaneità di un pensiero è una virtù, non una contingenza fondata sulla datazione delle opere.
Oggi viviamo però in un contesto culturale e sociale sempre più frammentato, dove emerge con urgenza la questione della mancanza di riferimenti chiari, di senso condiviso e di spazi autentici di riflessione nel dibattito pubblico. La filosofia si trova spesso in difficoltà in un panorama segnato da polarizzazioni, superficialità e vuote retoriche. Se essa offriva un tempo strumenti e prospettive per comprendere e orientare il cambiamento, rischia ora di rimanere relegata a un ruolo marginale, meramente accademico.
La rivista intende riaffermare il valore che la filosofia può avere nel fornire risorse di senso ad un’epoca di radicali e costanti trasformazioni sociali, politiche, di stili di vita e modi di produzione. In questo quadro, un compito pubblico di chi fa filosofia consiste nel ripensare e riattivare i propri obiettivi. Tra questi, crediamo che sia importante coltivare il ruolo di chiarificazione concettuale proprio della filosofia, fondato sul riconoscimento del primato della ricerca della verità come valore razionalmente condivisibile. Allo stesso tempo, crediamo che sia cruciale impegnarsi nel tentativo di esplicitare le implicazioni etiche e politiche delle forme di vita e delle pratiche di conoscenza che esercitiamo e in cui siamo immersi.
Inoltre, se l’impetuoso sviluppo delle scienze naturali e della tecnologia comunque intesa ha fatto tramontare l’idea di una sovranità ideale della filosofia, si è anche aperta la possibilità di una forma diversa di relazione tra le discipline, dove nel riconoscimento dei reciproci confini ci si possa concedere fruttuosi incontri, così come dibattiti anche accesi ma costruttivi. Un dialogo da intrattenere tanto con le scienze (naturali e sociali), quanto con le arti.
L’espressione Rivista di filosofia e culture sta a indicare l’impegno all’attenzione e al confronto anche con tradizioni culturali germinate in aree geopolitiche che non sono quella europea, in cui la nostra filosofia è radicata. Nella convinzione che una miglior conoscenza di altri stili di pensiero e forme di vita sia un passo decisivo per un arricchimento reciproco capace di gettare le basi di una reale convivenza nella diversità.
Un altro aspetto “dialogico” che caratterizza la rivista è poi il coinvolgimento non solo di esperte e esperti di riconosciuta autorità, ma anche di un significativo numero di giovani studiose e studiosi. Dare spazio ai loro lavori consente di valorizzare il ruolo che possono, adesso e in futuro, svolgere nella transizione verso nuovi orizzonti di elaborazione e di circolazione del pensiero. L’esercizio della filosofia che praticano in università, archivi, e centri di specializzazione in Europa e in altri continenti verrà documentato in relazioni delle loro esperienze inviate alla redazione. Saranno altrettanti elementi utili per la comprensione della ricerca filosofica e del dibattito in corso in ambito internazionale.
La pluralità di sezioni in cui si articola la rivista intende contemperare gli elementi di unità e quelli di varietà delle problematiche caratterizzanti la ricerca filosofica del nostro tempo. A questa molteplicità di temi, questioni e approcci corrisponde la struttura della rivista: il dossier monografico iniziale (“La questione filosofica”) è accompagnato da sezioni dedicate a indagini più libere (“Laboratorio”), al confronto tra tradizioni e discipline differenti (“Culture”, “Intersezioni”) e alla cronaca della pratica filosofica in Italia e all’estero (“Pratiche filosofiche”, “Corrispondenze”, “Letture ed eventi”).
Rimettere la filosofia “in circolo”, perché diventi lo strumento di un dialogo sempre aperto e al contempo sempre rigoroso, capace di fornire una bussola nell’opacità del presente: questo è il progetto che la nostra rivista si assegna e che si sforza di realizzare.
InCircolo. Rivista di filosofia e culture represents a community of scholars and researchers that engages – without biases for or against any school of thought – with the pressing issues philosophy is called upon to address today, without ever losing sight of the bond between it and the world in which it is practiced. This community and its journal are committed to the exploration of new languages and lines of inquiry, without rejecting roots and traditions outright. Instead, the aim is to reactivate forgotten or unexpressed meanings still capable of responding to the urgent need for sense that marks our present.
The journal focuses on contemporary philosophy, but this is understood in a twofold sense: as philosophy produced in a given historical moment, but also as philosophy that speaks to our present time. While the first aspect is relatively obvious, the second is less so. There are philosophical texts from the past that are more influential and relevant to the current world than others produced in recent decades. The contemporaneity of a thought is a virtue, not a contingency grounded solely in the dating of works.
However, we currently live in an increasingly fragmented cultural and social landscape, where the lack of clear references, shared meaning, and genuine spaces for reflection in the public debate is becoming an urgent concern. Given the circumstances, philosophy often struggles to find its place in a context marked by polarizations, superficiality, and empty rhetoric. While it once provided the tools and perspectives necessary to understand and guide change, today philosophy risks being relegated to a marginal and merely academic exercise.
The InCircolo journal aims to reaffirm the value that philosophy can bring to an era of radical and constant transformations (social, political, lifestyles). In this framework, the public task for philosophers is to rethink and reactivate their discipline’s objectives.
Among these, it is crucial to cultivate the role of conceptual clarification that is proper to philosophy, prioritizing the search for truth as a rationally shareable value. At the same time, it is essential to put effort in making explicit the ethical and political implications of the life and knowledge’s practices we exercise and are immersed in.
Furthermore, while the rapid development of natural sciences and technology has eclipsed the idea of an ideal sovereignty of philosophy, it has also opened the door to a different kind of relationship between disciplines. In the recognition of respective boundaries, there is room for fruitful encounters and, even in heated debates, constructive dialogues which must be pursued both with the sciences (natural and social) and with the arts.
The expression Journal of Philosophy and Cultures reflects our commitment to engaging with cultural traditions that have originated in geopolitical areas outside Europe where our philosophy is rooted. It is our conviction that a better understanding of other ways of thinking and living is a decisive step towards mutual enrichment, one that can lay the foundations for genuine coexistence in diversity.
Another “dialogical” aspect that characterizes our journal is the involvement not only of well-established experts, but also of a significant number of young scholars. Giving space to their work helps to enhance the role they can play – both now and in the future – in the transition towards new horizons for the development and circulation of ideas. The practice of philosophy they carry out in universities, archives, and specialized centers across Europe and other continents will be documented through reports of their experiences sent to the editorial team. These reports will provide valuable insights into the philosophical research and the ongoing international debates.
The InCircolo journal is structured to balance both unity and diversity, peculiar characteristics of the philosophical research of our time. The multiplicity of themes, questions and approaches is reflected in the journal’s structure: the opening monographic dossier (Philosophical Questions) is followed by sections dedicated to more open investigations (Laboratory), dialogues between different traditions and disciplines (Cultures, Intersections) and updates on the practice of philosophy both in Italy and abroad (Philosophical Practices, Correspondences, Reviews and Events).
To put philosophy back “in circulation”, as the journal’s name suggests, is the project that our community strives to realize, so that philosophy can act as a tool for a both rigorous and on-going dialogue, capable of providing a compass amidst the opacity of the present.