UMANESIMO

InCircolo inaugura la sua serie online con sette sezioni che ne caratterizzano l’impianto generale:

  • La questione filosofica,
  • Culture,
  • Laboratorio,
  • Intersezioni,
  • Controversie,
  • Corrispondenze,
  • Letture

 

Le prime tre segnano un perimetro di tematiche poste al centro della comunicazione per il lettore. La questione filosofica scelta per la prima sezione riguarda il concetto di umanesimo, rivisitato alla luce della sensibilità riflessiva contemporanea.
Silvana Borutti argomenta nel suo testo il contributo che l’antropologia può dare a un’idea di umanesimo aperta al senso della alterità e all’attraversamento della varietà delle culture umane. Dal canto suo, Rossella Fabbrichesi propone una lettura aggiornata delle Tesi su Feuerbach di Marx incentrata sulla figura dell’uomo nella sua configurazione sociale mediante il riferimento ad autori quali Peirce, Wittgenstein e Althusser. Enrico Redaelli tende a rivedere l’opposizione radicale tra l’umanesimo di Husserl e l’anti-umanesimo di Foucault, in quanto entrambi, sia pure in base a presupposti e obiettivi diversi, ricorrono a uno stile di ricerca basato su una retrospezione storico-genealogica dell‘umano.
La seconda sezione, Culture, fa da contrappeso a una concezione di umanesimo connessa a una presenza dell’uomo in senso universalmente astratto a prescindere dai tanti rami culturali – differenti e talora contrastanti – che si sono dispiegati nel tempo dal tronco della Comune Umanità, come scrive Emilio Renzi. L’autore si sofferma sul difficile itinerario che le differenti identità culturali devono percorrere per passaggi di integrazione evitando sia sanguinosi conflitti sia forzate assimilazioni. Segue un saggio di approfondimento specifico
sulla cultura ebraica proposto da Alessandro Vigorelli Porro a proposito della qabbalah.
Completa il primo gruppo di sezioni la terza, Laboratorio, che vede interventi sul tema del realismo (Sara Fumagalli), della identità del filosofo (Raffaele Mirelli) e della identità personale in Ricoeur (Maria Cristina Vendra), che offrono spunti e, in qualche misura, riprendono analisi su temi affrontati nella prima sezione.
Le sezioni successive aprono prospettive ulteriori del fare filosofico, a partire dalla quarta sezione, Intersezioni, comprendente contributi che vedono una apertura della filosofia ad altre discipline. Sono presenti in essa un impegnativo studio di Armando De Vidovich sull’ Inconscio in musica in riferimento ad alcuni Klavierstücke di Schönberg. Segue un contributo di Veronica Ronchi sul confronto tra il livello economico del mercato e quello antropologico-filosofico sulla pratica del dono.
La quinta sezione, Controversie, affronta due punti di vivace dibattito nel contesto attuale: Alessandro Vigorelli Porro fa riferimento alle polemiche seguite alla pubblicazione dei Quaderni neri di Heidegger e, per concessione della rivista “La tigre di carta”, viene riportato l’intervento di Giorgio Cignarale a proposito della divisione tra analitici e continentali e di una possibile loro compatibilità di insegnamento all’interno della Università.
La sesta sezione, Corrispondenze, raccoglie testimonianze epistolari su esperienze di ricerca vissute da studenti e dottorandi italiani in differenti strutture europee – università e archivi – contribuendo così a far conoscere le realtà filosofiche d’oltralpe. Andrea Loffi parla della Società Jaspers a Oldenburg; Sara Pasetto offre una descrizione vivace e ben documentata delle sue peregrinazioni attraverso i principali Archivi Husserl d’Europa; sulla Università di Bochum dà le sue valutazioni Davide Scotti; mentre sulle giornate per dottorandi e post-dottorandi di Tolosa ci informa Maria Cristina Vendra. Infine, la settima sezione, Letture, contiene recensioni di libri di recente pubblicazione e la  rilettura di un intervento di Carlo Sini alla Casa della Cultura di Milano.
La rivista inserisce prima delle sette sezioni due contributi di forte spessore filosofico, offerti rispettivamente da Fulvio Papi e Salvatore Veca in segno di affettuoso augurio per la nascita di InCircolo.
Il testo di Fulvio Papi intitolato “Venti tesi filosofiche” si presenta come un punto di arrivo di una militanza filosofica che risale agli inizi degli anni ’50 ed è una vera lezione programmatica di pregnante impatto, svolta da un maestro tra i più significativi della sua generazione che la filosofia del nostro paese può annoverare.
Altrettanto significativa è la pubblicazione in anteprima che Salvatore Veca ci concede di un intero paragrafo di un libro in preparazione sulla questione dello spazio concettuale della modalità. La modalità analizzata dall’autore nelle pagine prescelte fa parte del capitolo sul “Senso della possibilità” e Veca le offre come particolare auspicio per il pubblico dei giovani lettori che si affacciano all’orizzonte della attività filosofica. A Fulvio Papi e a Salvatore Veca desideriamo esprimere il nostro più vivo apprezzamento e la nostra riconoscenza.

InCircolo launches its online series made up of 7 sections characterizing its general structure:

  • The philosophical question,
  • Cultures,
  • Laboratory,
  • Intersections,
  • Controversies,
  • Correspondences,
  • Readings

 

The first 3 sections constitute the main core of the review. The philosophical question chosen for the first section of this issue concerns the concept of humanism, revisited in the light of contemporary reflective sensibility.
In her article, Silvana Borutti argues that anthropology can contribute to an idea of humanism open to the sense of alterity and to the crossing of variety of human cultures. From her point of view, Rossella Fabbrichesi proposes a revised interpretation of Theses on Feuerbach by Marx focused on the figure of the human being in its social configuration, referring to scholars such as Peirce, Wittgenstein and Althusser. Enrico Redaelli tries to rethink the radical opposition between Husserl’s humanism and Foucault’s anti-humanism, given that both – although with different premises and goals – turn to a research-style based on a historical-genealogical reinterpretation of the human being.
The second section, Cultures, sets off against a conception of humanism based on an abstract and generic idea of the human being disregarding the variety of cultural branches – different and sometimes opposing – that deployed through time from trunk of Common Humankind, as says Emilio Renzi. The author lingers over the difficulties that different cultural identities must face through steps of integration avoiding both bloody conflicts and forced assimilations. After comes an essays with a detailed study of Jewish culture proposed by Alessandro Vigorelli Porro concerning qabbalah.
To conclude the first group of sections, the third one, Laboratory, is made up of interventions on the question of realism (Sara Fumagalli), of the philosopher’s identity (Raffaele Mirelli) and of personal identity by Ricoeur (Maria Cristina Vendra), offering starting points and, to a certain extent, getting back to analysis of the first section.
The following sections open up further perspectives on the philosophical activity, beginning with the 4th section, Intersections, including contributions where philosophy opens up to other disciplines. In this section, we find a accurate study by Armando De Vidovich of Unconscious in music referring to some Klavierstücke by Schönberg. It follows a paper by Veronica Ronchi on the comparison between the economical level of market and the philosophical-anthropological one of the practice of the gift.
The 5th section, Controversies, tackles two points of view of the current intense debate: Alessandro Vigorelli Porro refers to the polemic after the publication of Heidegger’s Black notebooks and, thanks to the concession of the review “La tigre di carta”, we report the presentation by Giorgio Cignarale concerning the division between analytics and continentals and discussing their possible compatibility in University teaching.
The 6th section, Corrispondences, gathers epistolary testimonies on research experiences by Italian students and PhD candidates in different European structures – university and archives – contributing to inform about the philosophical research abroad. Andrea Loffi talks about Jaspers Society in Oldenburg; Sara Pasetto offers a vivid and well-documented description of her peregrination through main Husserl Archives in Europe; Davide Scotti gives its analysis of University of Bochum; while Maria Cristina Vendra informs us about the workshop for doctoral and post-doctoral students in Toulouse.
Finally, the 7th section, Readings, contains reviews of recent publications, as well as a reinterpretation of a lecture given by Carlo Sini at the Casa della Cultura di Milano.
Before the 7th section, the review includes two major contributions, offered respectively by Fulvio Papi and Salvatore Veca as a greeting for the launch of In Circolo. Fulvio Papi’s article, entitled “20 Philosophical Theses” is built as a final line of a philosophical activism dating back to the beginning of the 50ies and it is a proper programmatic lesson with a great impact, given by one among the most significant masters of its generation that Italian philosophy can enumerate.
As much significant is the preview article that Salvatore Veca grants us, to be published as a paragraph of a forthcoming book on the question of the conceptual space of modality. The modality analysed by the author in the these pages is part of the chapter “Sense of possibility”. Veca offers them as a particular greeting to the audience of young readers that appears to the horizon of philosophical activity. We wish to express to Fulvio Papi and to Salvatore Veca our greatest esteem and gratitude.

 
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