EUROPA
Il secondo numero di “In Circolo” ricalca l’impianto complessivo del precedente.
La serie dei “Contributi speciali” si avvale di due presenze significative: Ágnes Heller e Diego Marconi. Heller analizza, a partire dalla sua esperienza americana, le tappe e i caratteri che configurano in senso globale l’istituzione universitaria attuale per l’insegnamento della filosofia ed evidenzia i rischi dell’acutizzarsi delle sue criticità nel prossimo futuro. Il dialogo con Diego Marconi mette a fuoco – sulla base di solide e articolate risposte – le sue posizioni sul ruolo teorico della filosofia all’interno dell’orizzonte dei cosiddetti filosofi analitici e, in chiusura, sulle finalità professionali degli studi universitari per i giovani del giorno d’oggi.
Filosofia alla prova dell’Europa è il tema generale per la sezione 1, denominata “La questione filosofica”. Matteo Canevari l’affronta facendo riferimento all’area balcanica come paradigma per la comprensione dei problemi attuali e perviene a presupporre una idea d’Europa plurale e insieme capace di traduzione tra le differenti lingue e culture che la compongono.
Gli interventi successivi riprendono i temi dei conflitti e della crisi a partire dalle elaborazioni di importanti autori europei: Natalia Rodríguez Martín fa riferimento a Miguel de Unamuno, Sara Pasetto a Edmund Husserl.
La sezione “Culture” vede i contributi sulla cultura araba con l’intervista a Massimo Campanini e con le riflessioni di Wael Farouq su Averroè, filosofo per molto tempo ignorato nello stesso contesto al quale apparteneva. Nella stessa sezione compare anche la ricostruzione che Federico Fagotto conduce con grande accuratezza sugli studi inerenti le culture orientali – in particolare sul buddhismo – prodotti in area mitteleuropea tra il 1800 e il 1900.
La sezione “Laboratorio” conferma l’obiettivo di fornire strumenti utili a proporre percorsi di ricerca da saggiare in differenti direzioni teoriche. Gianni Trimarchi affronta un testo di Alfred Schutz come cartina di tornasole per introdurre proposte di modelli fecondi per le scienze umane, in particolare per l’antropologia. Vittoria Sisca ricorre alle considerazioni di Martin Heidegger per riproporre il tema della tecnica al giorno d’oggi. Infine, Andrea Araf e Gioacchino Orsenigo adottano punti di vista filosofici per confrontarsi sulla figura del terrorista nella realtà del mondo globale contemporaneo.
Nella sezione 4, “Intersezioni”, Emilio Renzi individua l’antropologia della modernità attraverso una serie di personaggi letterari che vanno da Robinson Crusoe a Jean Sorel fino a Mattia Pascal, mentre Daniela Canavero rilegge la figura del ‘barbaro’ attraverso le lenti euripidee dell’Andromaca, una figura femminile non meno incisiva della ben più nota Medea. Sulla natura filosofica dell’azione terapeutica offre spunti interessanti nel suo intervento la psicoanalista Alessandra Zambelli.
Nella sezione 5, dedicata alle “Controversie”, troviamo esposto con chiarezza da Alberto Giovanni Biuso la distinzione sulla questione della temporalità tra l’approccio ontologico di Heidegger e quello narrativo di Paul Ricoeur, mentre Stefano Canziani entra nel merito della dura polemica tra Sloterdijk e Habermas, evidenziando i punti che determinano la loro contrapposizione.
Nella sezione sulle “Corrispondenze” si colloca la testimonianza di Nicola Polloni sulle incertezze che gravano sul sistema universitario inglese a causa della “Brexit”, mentre il contributo di Rolando Vitali denuncia i rischi di svuotamento della formazione universitaria in Germania in correlazione con l’impoverimento dell’insegnamento filosofico, vale a dire una pesante ipoteca sulla qualità dei processi formativi che di fatto le scelte politiche in atto stanno diffondendo nell’intero continente europeo.
Infine, la sezione “Letture/Eventi” contiene note di lettura di libri, di un film e un reportage sul Festival Internazionale di Filosofia svoltosi fra il 29 settembre e il 2 ottobre scorsi a Ischia.
Presentation of the second issue of the magazine
This second issue of InCircolo follows the same structure of the previous one.
The “Special Contributions” series is enriched by two meaningful guests: Ágnes Heller and Diego Marconi. Starting with her American experience, Heller analyzes the steps and the characteristics that globally configure the present university structures for the teaching of philosophy and points out the risks that might affect its future development. Through a dialog, Marconi sharply pinpoints his positions about the theoretical role of philosophy in the wider context of the so called analytical philosophy and about the professional development that young people might obtain from the universities.
Philosophy to the test of Europe is the general theme for Section 1, “The Philosophical Question”. Matteo Canevari approaches the theme using the Balkan area as a paradigm for understanding the present problems and formulates an idea of Europe at the same time plural and capable of translating between the various languages and cultures that exist in it.
The other contributions debate the themes of the conflicts and crisis starting with the conceptions of important European authors: Natalia Rodríguez Martín refers to Miguel de Unamuno, Sara Pasetto to Edmund Husserl
In Section 2, “Cultures” we find contributions about Arabian culture with an interview with Massimo Campanini and the considerations of Wael Farouk about Averroes, a philosopher long time ignored in the same context where he belonged. In this same section we find the reconstruction that Federico Fagotto develops with great accuracy of the studies about Oriental cultures – specifically about Buddhism – developed in the Middle European area between the XIX and the XX centuries.
Section 3, “Laboratory”, confirms its aim to provide tools that might be useful for developing research patterns along various different directions. Gianni Trimarchi approaches a text of Alfred Schutz as a litmus test for introducing proposals of models that may be fertile for the development of human sciences, particularly for anthropology. Vittoria Sisca refers to some considerations of Martin Heidegger in order to propose the theme of the technique in present times. Finally, Andrea Araf and Gioacchino Orsenigo recur to philosophical points of view in order to evaluate the image of the terrorist in the contemporary reality of a globalized world.
In Section 4, “Intersections”, Emilio Renzi focuses on the anthropology of modernity through a series of characters from literature who go from Robinson Crusoe to Jean Sorel up to Mattia Pascal while Daniela Canavero reexamines the image of the “barbarian” through the Euripidian lenses of Andromache, a female character not less incisive than the more notorious Medea. About the philosophical nature of the therapeutic action, Alessandra Zambelli, psychoanalyst, offers some interesting hints.
In Section 5, reserved for “Controversies”, one can find a paper by Alberto Giovanni Biuso that explains with great clarity the differences on the question of temporality between the ontological approach of Heidegger e the narrative approach of Paul Ricoeur, while Stefano Canziani examines in depth the harsh polemics between Sloterdijk and Habermas, outlining the main points that determine their contrast.
Section 6, “Correspondence” contains the testimony of Nicola Polloni about the uncertainties that bear on the British universities due to “Brexit”, while the paper of Rolando Vitali exposes the risks of the emptying of university education in Germany in connection with the impoverishment of the teaching of philosophy, that is to say a heavy mortgage on the quality of the educational processes that actually the political choices currently being made are diffusing in the entire European continent.
To sum it up, Section 7, “Readings/Events”, contains reviews of some books and a film, and a reportage on the International Festival of Philosophy, held in Ischia between September 29 and October 2 of the current year