RECENSIONE A “IL SOGGETTO COLLABORATIVO: PER UNA CRITICA DEL CAPITALISMO DIGITALE”, G. PIERAZZUOLI, OMBRE CORTE, VERONA 2022
Federico Squillacioti
Shoshana Zuboff scrive nel 2019 un testo destinato a cambiare la storia del legame tra filosofia e tecnologia, sociologia ed economia, libertà di pensiero e costrizione dettata dagli algoritmi. Il capitalismo della sorveglianza, questo il celebre titolo dell’opera, darà il via ad una serie di riflessioni sui cosiddetti “Big Data”, sul mondo dei social, sul valore degli assistenti virtuali e sui loro meccanismi di funzionamento, e in generale su ogni integrazione recente tra sviluppo tecnologico e libertà umana. Pierazzuoli segue questa falsariga, soprattutto nel primo capitolo, dal titolo «La società di controllo», dove si focalizza sui pericoli e le potenzialità insite nell’infinita personalizzazione dei contenuti in rete. Google promette ricerche web accurate, ma per chi? Ovviamente accurate e tagliate su misura per l’utente di cui guadagnare la totale fiducia. Qualsiasi click genera il successivo e permette al motore di ricerca di prevedere, ma contemporaneamente di indirizzare, le curiosità future dell’utente. Il fardello più grande da cui sembra liberarci questo meccanismo è il peso del pensiero attivo e della scelta consapevole.