RECENSIONE A “POTERE E CAPITALISMO. FILOSOFIE CRITICHE DEL POLITICO”, S. BERNI, ETS, PISA 2019
Verbena Giambastiani
Stefano Berni fin dall’introduzione al suo testo chiarisce quello che sarà il tema fondamentale della sua indagine: quel potere interiorizzato, implicito, così in grado di permeare ogni aspetto della vita di un individuo da essere quasi innato. Per riuscire a scardinare questa complessa dinamica tra potere e accettazione della sua forza coercitiva, bisogna ripartire dal concetto di lavoro, perché — come scriveva Horkheimer — quel potere che si fondava sulla “forza bruta”, si è evoluto nella voce interiore della coscienza che ordina all’uomo di lavorare e di desiderare il lavoro fino ad innamorarsene. Il lavoro non è più un mezzo per il raggiungimento di un fine ma è esso stesso il fine ultimo, quella causa finale che “move il sole e l’altre stelle”.