DARIO SACCHI, ROUSSEAU: IL PARADOSSO DEL PORCOSPINO, FRANCO ANGELI, MILANO 2016

Franco Sarcinelli  

Il libro si presenta con una dichiarazione dell’autore nell’Introduzione, che mette in evidenza il suo approccio al pensiero di Rousseau. Dario Sacchi intende prendere le distanze dalle interpretazioni classiche di J.L. Talmon e di L.G. Crocker sulla adesione del filosofo ginevrino alla cosiddetta «democrazia totalitaria» con venature collettivistiche. A lui Sacchi attribuisce l’inserimento in una prospettiva che genericamente potrebbe definirsi liberal/socialista, una volta chiariti entrambi questi termini. Infatti, se si abbraccia l’ideale teorico dell’individualismo inteso come possibilità di accesso alla piena realizzazione di sé per tutti gli individui «per un verso significa che il socialismo è l’individualismo logico e completo, cosicché non si può essere autentici e coerenti liberali se non si accetta questo conclusivo approdo, per altro verso significa che ciò che si vuole raggiungere attraverso il socialismo è pur sempre l’individualismo – un individualismo coerente – e non altro, cosicché in definitiva non si può esser veri socialisti se non si è anzitutto individualisti»

Recensione a Rousseau: il paradosso del porcospino
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