RECENSIONE A “STRANGE TOOLS.
ART AND HUMAN NATURE”,
A. NOE, HILL AND WANG, NEW YORK 2015
Elvira Gravina
Sembra che alla base di molti dualismi ve ne sia uno in particolare che ha dato vita a un pregiudizio filosofico terribilmente difficile da estirpare, ossia il dualismo tra interno ed esterno. Infatti, i poli di varie categorie dicotomiche vengono spesso accostati tra loro in una sorta di contrapposizione “spaziale”. Riflettendo sulla dualità di soggettivo e oggettivo o di coscienza e mondo non sembrano esserci remore nel pensare ai primi termini della polarità come qualcosa che, non potendosi mostrare materialmente, si nasconda all’interno del nostro corpo, mentre con “oggetto” o “mondo” si tende a identificare tutto ciò che sia posizionabile esternamente rispetto al corpo.