RECENSIONE A TEMPORALITÀ E DIFFERENZA,

A. G. BIUSO, TEMPORALITÀ E DIFFERENZA,
LEO S. OLSCHKI,
FIRENZE 2013

Katia Serena Cannata

Quid est ergo tempus? Si nemo ex me quaerat, scio; si quaerenti explicare velim, nescio: fidenter tamen dico scire me, quod, si nihil praeteritet, non esset praeteritum tempus, et si nihil adveniret, non esset futurum tempus, et si nihil esset, non esset praesens tempus.

Celeberrima citazione agostiniana che solleva un interrogativo altrettanto celebre e, da sempre, oggetto di dibattito. Cos’è il tempo? Prospettive limitanti, tentando di inquadrare il tempo in categorie puramente soggettive o in entità discrete fisicamente quantificabili, hanno spesso ridotto la temporalità a semplice percezione interiore, a realtà transeunte inferiore alla perfezione dell’eterno, al movimento inesorabile di un paio di lancette, al ticchettìo che scandisce la quotidianità. Nessuno di questi sguardi esclusivi, tuttavia, è riuscito a cogliere la differenza propria del tempo, pur nella costanza del suo scorrere. Si può invece affermare che «il tempo è l’intero nel quale si raccoglie l’infinito battito di identità e differenza» . 

Temporalità e Differenza
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